CSI per il Mondo

< TORNA ALL'ELENCO

"Chiamale se vuoi: emozioni!"

28/08/2016

Si è appena conclusa la terza settimana di attività ad Haiti e stiamo rientrando in Italia.
Dopo queste tre settimane le ansie, le paure e le preoccupazioni che mi accompagnavano al momento della partenza sono state completamente cancellate dal mare di emozioni, immagini ed esperienze di questi venti giorni. Quando però provo a mettere nero su bianco le parole per descrivere tutto ciò che abbiamo vissuto e provato mi sembra impossibile raccontare in maniera completa e organica tutto ciò che vorrei e cancello con una riga ogni frase, tanto che il foglio è diventato un campo di battaglia di scarabocchi.
Per me, abituata a cavarmela meglio con la scrittura che in tanti altri campi, questa difficoltà è una novità sconvolgente e significativa: forse è troppa la portata di ciò che abbiamo visto e troppo poche le parole per descriverlo. E allora, come in un libro che ho letto poco tempo fa, ho deciso di fare una lista di momenti di questi due giorni di (non) trascurabile felicità haitiana:
- la lettera di Fifì: una delle animatrici haitiane ci ha scritto una lettera di arrivederci (non si può e non si deve parlare di addii, dato che il progetto di CSI per il mondo proseguirà anche nei prossimi anni) e non c'è stato bisogno di capire il creolo per intuire l'affetto che traspare dai nostri nomi circondati da cuoricini.
- piccoli campioni crescono: al centro Kay Beniamino abbiamo avuto la possibilità di portare avanti gli allenamenti del nostro sport di competenza con continuità e i tornei che si sono svolti nella festa conclusiva ci hanno regalato la soddisfazione di vedere i frutti del nostro lavoro nei progressi dei nostri piccoli atleti.
- la terra che trema: gli animatori haitiani ci hanno espresso tutta la loro vicinanza per il terremoto che ha sconvolto l'Italia pochi giorni fa: "non abbiamo niente da offrirvi, ma vi siamo vicini" è una frase più che significativa da parte di chi ha perso (tutto) il poco che aveva qualche anno fa a causa di un terremoto.
- la canzone dell'orfanotrofio: abbiamo concluso l'ultimo pomeriggio di attività all'orfanotrofio di suor Anna con una bella sorpresa: i bambini ci hanno cantato una canzone di ringraziamento per tutti i pomeriggi che abbiamo trascorso con loro... ma a me sembrava solo di aver portato un pallone e un po' di musica...
- le lacrime di Sardina: alla fine della preghiera nella chiesa di Corail, padre Isaia ci ha ringraziato e salutato perché era l'ultimo giorno di attività con loro. Il bambino seduto al mio fianco, che ho soprannominato Sardina perché è riuscito a imparare la filastrocca che inizia con "Sardina-ina-ina", quando ha realizzato che non ci saremmo più visti è scoppiato in lacrime e il mio cuore si è spezzato, mentre piangevo anche io.
Questi sono solo alcuni degli innumerevoli episodi che sono avvenuti in questo piccolo universo chiamato Haiti, da cui torneremo, cambiati, forse cresciuti ma sicuramente più ricchi.
 
Veronica Merlo

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza i cookies, per ulteriori informazioni clicca qui. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.

Ok