Albania, cosa resterà?
10/08/2016
Mancano due giorni e anche questa esperienza che il Centro Sportivo Italiano mi ha dato la possibilità di vivere,terminerà.
Cosa porto a casa?
Sicuramente vorrei "mettere in valigia" qualche bambino con il quale sono bastati pochi sguardi per entrare in sintonia, per far sì che ogni giorno ci scambiassimo abbracci profondi e veri.
L'empatia e l'affetto che si sono creati con le mitiche suore che ci hanno caldamente ospitato e coccolato.
Porto a casa tanti insegnamenti, penso di essere cresciuta e di aver maturato un senso di rispetto verso chi vive e pensa diversamente da me. Si tratta di rispetto, si tratta di accogliere e avere la curiosità di guardare oltre un pallone o una rete da pallavolo e notare quanta gioia può nascere per un punto fatto o, al contrario, quanta sofferenza e vergogna nel mettersi in gioco. Ringrazio me stessa in primis per essermi data l' opportunità di vivere e trascorrere queste due settimane con la "pancia", facendo venire a galla un bel po' di emozioni e ringrazio i miei compagni di squadra che hanno dato il massimo e in cui ho trovato la collaborazione e l'impegno nel comprendere le singole situazioni dei bambini, giorno per giorno, in questa splendida avventura.
Francesca Parodi